Se voi volete
    difendere l'animale più importante che c'è sul pianeta, cioè l'UOMO, io sarò con voi. 
     
    Ti ringraziamo per la disponibilita', ma una visione cosi' limitata della biosfera ci
    andrebbe francamente un po' troppo stretta. L'evoluzione e' un meccanismo: adattamento
    tramite modificazioni. Non giustifica valutazioni soggettive di superiorita' ed
    inferiorita'. Generalmente, piu' in alto si decida di porre una specie nella catena
    alimentare caratteristica della nicchia nella quale risiede, meno dovremo considerare la
    sua presenza utile per la sopravvivenza dell'ecosistema. Da molto tempo gli umani sono
    alienati dalla catena alimentare alla quale vengono tradizionalmente ascritti. Molti
    studiosi concordano che, mentre noi non ne rappresentiamo piu' una componente necessaria,
    i microscopici batteri che vivono negli intestini delle termiti sono indispensabili per la
    sopravvivenza della biosfera della Terra. Chi e' piu' importante? Dipende dal quale misura
    ci fa piu' comodo adottare. Quel che rimane inconfutabile e' che nessun altra specie
    contamina come noi il proprio habitat, cosi' come nessun altro animale procrea in
    ecosistemi ridotti a cataste di sostanze inquinanti inorganiche. Mentre tra gli altri
    membri degli ecosistemi esiste un bilancio simbiotico, dal quale traggono vantaggio, noi
    distruggiamo i vegetali necessari al nostro sostentamento; neppure i virus si comportano
    come noi nei confronti dell'organismo che li ospita (per il buon motivo che, in un ospite
    morto, non ci si puo' riprodurre). Se percepiamo il veganismo o l'antispecismo come
    modifiche artificiali del corso naturale degli eventi, possiamo attribuire le medesime
    valenze all'accettazione passiva dello stile di vita ecocida al quale attualmente
    partecipiamo. Se si considera in maniera oggettiva il nostro posto su questo pianeta,
    diventa immediatamente chiaro che, tra tutte le creature esistenti, siamo la specie piu'
    distruttiva e dannosa, percio' di minor importanza/valore per la biosfera. Le nostre
    capacita' intellettive ci consentono l'abilita' di vincere quasi sempre, quando crediamo
    che i nostri interessi e quelli di altre specie possano essere contrapposti, ma questo non
    coincide con una nostra superiorita' morale. L'unica qualita' che potrebbe porci "al
    di sopra" degli altri animali potrebbe essere la compassione, e la compassione ci
    vieta di causare sofferenze e morte per conseguire i nostri scopi. Per motivi analoghi,
    alcuni tra coloro che ritengono che gli umani abbiano raggiunto un livello evolutivo
    "superiore", suggeriscono che potremmo farne un uso altruistico, magari per
    difendere i milioni di altre forme di vita sterminate ogni giorno dalle attivita' legate
    alla nostra presenza sulla Terra. 
     
    Ulteriori informazioni relative all'impatto umano sull'ambiente si possono trovare
    qui:  
    http://www.tmcrew.org/eco/nanotecnologia/billjoy.htm 
    http://www.wwf.it/news/notizie/living.htm 
    http://www.yepa.com/attivisti/documenti/missione.htm 
    http://www.estinzioneumana.it 
    http://www.quipo.it/internetscuola/accademia/accademia.html 
    http://www.lomb.cgil.it/35ore/dati_clima30-11.htm 
    http://www.arpnet.it/~mente/giusto/welcome.htm 
     
    Credo che gli animali i diritti fondamentali ce li abbiano,
    previsti dalle nostre legislature. 
     
    La legalita' non garantisce la moralita' di una pratica. La sfera giuridica della
    legalità non comprende tutto ciò e solo ciò che e' anche moralmente accettabile, come
    dimostra la continua variabilità della legge che, a seconda dei periodi e dei Paesi,
    ammette o vieta alcuni comportamenti. E' appunto questa variabilità ad impedire di
    considerare la legge come il criterio in base al quale distinguere ciò che e' moralmente
    legittimo da ciò che non lo è. Converra' ricordare che è la morale a dettare i principi
    giuridici che regolano un certo ordinamento e non viceversa: è il sentimento morale della
    maggioranza degli umani a fondare le leggi e non le leggi a plasmare la morale. Il
    problema è che anche la morale accettata dai più è in continua evoluzione e ciò che
    era accettabile qualche secolo fa' (ad esempio la schiavitù, la pedofilia o i regimi
    monarchici assoluti) oggi è considerato come qualcosa di aberrante. La liberazione
    animale ha l'obiettivo di favorire un'evoluzione della morale comune che, di riflesso,
    modificherà i principi giuridici e le leggi, rendendo illegale l'uccisione dei non umani
    come quella degli umani.  
     
    Ulteriori informazioni relative ai diritti degli animali non umani si possono
    trovare qui:  
    http://digilander.iol.it/rinascitanimalista/docpol-1.htm 
    http://www.ivu.org/svi/carne.htm 
    http://space.tin.it/edicola/qmand/Regan.htm 
    http://www.edizionicosmopolis.com/linzey.htm 
     
    Ma vaffanculo merda umana pensa ai bambini che muoiono di fame,
    non agli animali... tse'!! 
     
    Apprezziamo il tuo invito: il sesso anale e' un metodo contraccettivo naturale al quale
    talvolta ricorriamo. Siamo cittadini della settima potenza industriale mondiale; evitando
    di mettere al mondo altri consumatori, possiamo contribuire al benessere di quelli gia'
    nati nel Terzo Mondo, prevenendo l'aggravarsi del saccheggio operato nella loro terra dal
    livello insensato di consumismo che caratterizza il nostro stile di vita. Inoltre,
    soddisfare le nostre pulsioni sessuali, spesso puo' gratificarci piu' che scaricare le
    nostre frustrazioni su coloro che percepiamo come ''nemici'' o ''inferiori''. Le tue
    argomentazioni c'intrigano e saremmo felici di approfondire che genere di soluzione per la
    fame nel mondo ritieni possano offrire la schiavitu', la tortura e la scomparsa di altre
    specie animali. Forse potremmo iniziare discutendo l'interpretazioni di questi dati:  
    Per "produrre" 1 chilo di carne bovina sono necessari 16 chili di grano e soia
    (1); 
    Un chilo di proteine assimilabili dalla carne bovina costa 67 dollari, quello di proteine
    assimilabili dal frumento circa 6 dollari; 
    Sfruttando la superficie di terreno necessaria ad alimentare una sola persona che consuma
    carne possono nutrirsi 20 vegani; 
    Con il grano e la soia attualmente destinati a questi animali potremmo sfamare
    1.300.000.000 umani;  
    Mentre circa 40.000 bambini muoiono ogni giorno per malnutrizione il 38% del grano
    prodotto in tutto il mondo viene destinato agli animali sfruttati negli allevamenti (2). 
     
    (1) U.S. Department of Agriculture, Economic Research Service, Beltsville, Maryland,
    as cited in Frances Moore Lappe, Diet for a Small Planet, tenth anniversary edition (New
    York: Ballantine Books, 1982), 70; Aaron Altschul, Proteins: Their Chemistry and Politics,
    (New York: Basic Books, 1965), 264; Folke Dovring, "Soybeans," Scientific
    American, Feb. 1974. 
    (2) USDA, 1989 Agricultural Chartbook: USDA Agricultural Handbook No. 684 (Washington, DC:
    GPO, 1989), 80-81. 
     
    Ulteriori informazioni relative all'estinzione di flora e fauna si possono trovare
    qui:  
    http://www.cnnitalia.it/2000/MONDO/europa/09/29/animali/ 
    http://www.cnnitalia.it/2000/MONDO/amerlatina/04/15/amazzonia/index.html 
    http://www.wwf.it/news/notizie/var02092000.htm 
    http://ilgiorno.monrif.net/art/2000/10/05/1355545 
    http://www.cnnitalia.it/2000/TECNOLOGIA/01/14/serra/ 
     
    Come amante degli animali sono assolutamente contro la caccia,
    contro le pellicce, ecc. ma allo stesso tempo sono uno sterminatore di topi e ratti, di
    mosche, zanzare e scarafaggi, nonchè di qualunque forma vivente che arrechi danno a me ai
    miei cari e alle mie cose. 
     
    Il pianeta Terra e' un sistema; suddividere le forme di vita presenti in esso in ''utili''
    e "dannose" sarebbe come pretendere di stabilire quali organi sono necessari al
    benessere del corpo umano. Tutta la vita sulla Terra collabora alla creazione di un
    sistema. Man mano che le specie si estinguono, si perde la capacita' globale di operare
    come sistema. E' umano concepire l'ecosfera in termini di gerarchia per porre (sorpresa!)
    noi stessi a capo di tutte le creature che ospita. Abbiamo la tendenza a porci in
    posizione dominante in qualsiasi sistema arbitrario ci venga in mente di costruire.
    Purtroppo, per poter sopravvivere, abbiamo bisogno di tutti gli altri esseri viventi (si,
    anche di quelli meno simili a noi), con i quali condividiamo l'ecosistema che ci mantiene
    in vita. Non viviamo nel vuoto: perdere tempo a discutere chi sia il capo ci sembra sia
    peggio che inutile. Se non ti abbiamo frainteso, sembri voler affermare che possediamo
    qualcosa di simile a un istinto di autoconservazione che legittimerebbe la nostra
    sistematica opera di sterminio di altre specie. A noi pero' sembra che il progresso delle
    societa' umane venga generalmente considerato proporzionale alla capacita' di superamento
    dei nostri istinti bestiali (tranne in alcune occasioni nelle quali non diveniamo troppo
    selvaggi). Se consideri l'uccisione di altre forme di vita una tua predisposizione
    biologica, permettici di suggerirti l'uso dell'autocontrollo al quale ci auguriamo tu
    ricorra durante l'esercizio di quasi tutte le altre tue attivita' fisiologiche.  
     
    Ulteriori informazioni relative alla difesa degli insetti si possono trovare qui:  
    http://utenti.tripod.it/vegan/html/miele.htm 
     
    Tutto ciò mi sembra un'enorme CACATONA, da che mondo è mondo le
    bestie SERVONO gli esseri umani... 
     
    Non sei il solo a cercare di giustificare lo sterminio delle specie non umane sostenendo
    che ''e' naturale'' che i predatori uccidano le proprie prede. Sebbene sia ovvio che,
    nelle nostre vite, sotto tutti gli altri aspetti - dall'uso degli aerei e dei computer
    fino al sistema economico ed ai governi - ci siamo parecchio allontanati dalla Natura,
    quest'argomentazione ipotizza che in un solo ed unico aspetto saremmo incapaci di
    allontanarci dalle abitudini dei nostri piu' lontani progenitori. Quest'ipotesi dimostra
    una percezione a nostro avviso ingenua sia dell'umanita' che della sua capacita' di
    superare le costrizioni "naturali". I metodi di uccisione adottati dagli umani
    non hanno, tra l'altro, nulla di ''naturale''. In natura, i predatori intraspecifici
    possono uccidersi tra loro combattendo per il territorio, per l'accoppiamento o per le
    risorse alimentari. Ben lontani dall'essere un'eccezione, gli umani, nel corso della
    storia, si sono dimostrati la piu' assetata di sangue tra tutte le specie. Anche
    l'assassinio e lo stupro, secondo posizioni simili alla tua, dovrebbero essere considerati
    ''naturali''; tuttavia noi non li assolviamo, ne' li accettiamo come parte necessaria di
    cio' che siamo. Nessuna persona sensata definirebbe le camere a gas di Birkenau
    ''naturali'', inevitabili o accettabili come fatalita' occasionali risultanti da
    competizioni intraspecifiche paragonabili a quelle che avvengono in natura. Non c'e'
    maggior logica nel collegare l'efficenza assassina di un predatore selvatico con, ad
    esempio, le catene di montaggio della morte degli allevamenti intensivi e dei moderni
    mattatoi. Gli allevamenti intensivi e l'agricoltura moderna, che producono la maggior
    parte delle carni e dei prodotti caseari nei Paesi industrializzati, sono quanto di piu'
    lontano si possa concepire dal mondo naturale. Gli umani che scelgono di vivere in Natura
    sono, del resto, piuttosto rari. La maggior parte delle persone preferisce usufruire delle
    comodita' offerte dalla cosidetta civilta' attuale e questa stessa scelta rende
    illegittima una loro eventuale pretesa di far parte di un escosistema naturale. 
     
    Ulteriori informazioni relative all'umanocentrismo si possono trovare qui:  
    http://www.quipo.it/ecologiapolitica/web/3/articoli/poggio.htm 
    http://www.quipo.it/ecologiapolitica/web/3/articoli/editoriale03.htm 
    http://www.videonet.it/pronatura/Evolunef.htm 
    http://www.vegetarian.it/biocentr.htm 
     
    Oggi ho appiccicato al muro una zanzara. E' grave? Fatemi sapere:
    mi sto preoccupando. 
     
    A noi le pareti ornate da macchie di sangue sembrano davvero poco eleganti. Inoltre,
    dubitiamo che la tua pratica costituisca il metodo piu' conveniente per allontanare
    insetti che minaccino di succhiarti il sangue; al livello di consumismo attuale, non e'
    infatti difficile procurarsi apparecchi a ultrasuoni appositamente commercializzati per
    spingere altrove gli ospiti indesiderati senza far loro del male. Per quanto riguarda
    l'atteggiamento dei sostenitori della liberazione animale verso gli insetti, c'e' chi
    sostiene che quest'argomento non sia prioritario, dato che non esistono industrie basate
    sullo sfruttamento degli insetti. Noi dissentiamo da quest'ottimismo, dato che esistono
    grandi industrie che guadagnano dalla produzione di miele, di seta o di cocciniglia
    (oltre, ovviamente, alla morte provocata su larga scala dall'uso di insetticidi). Anche se
    queste industrie non esistessero, comunque, dovremmo cercare di essere coerenti
    nell'applicare i nostri principi al comportamento che adotteremo nei confronti di *tutti*
    gli animali. Alcuni filosofi tracciano una linea di demarcazione basandosi sul livello di
    complessita' del sistema nervoso, altri spostano questa linea altrove. Altri ancora
    stabiliscono una scala per misurare la capacita' di provare dolore, che preveda una soglia
    al di sotto della quale l'assegnazione di diritti risulta superflua. Quel che rimane fuor
    di dubbio, e' che gli umani sono perfettamente in grado di evitare di danneggiare
    intenzionalmente gli insetti. Siamo consapevoli dell'impossibilita' di vivere senza mai
    fare male a qualche forma di vita. A tutti noi e' capitato di calpestare delle formiche, o
    di inghiottire un moscerino. E' per questo che la liberazione animale stigmatizza
    innanzitutto comportamenti come il consumo di prodotti di origine animale o la caccia;
    oltre che eticamente doveroso, crediamo sia estremamente facile per chiunque di noi
    evitare di danneggiare gli altri animali deliberatamente, inutilmente, a scapito della
    nostra stessa salute e dell'habitat dal quale dipendiamo. 
     
    Ulteriori informazioni relative a veganismo e nonviolenza si possono trovare qui:  
    http://www.citinv.it/associazioni/ANAAC/libri/vege.htm 
     
    Non coinvolgetemi in iniziative strane, almeno fino a quando i
    PADRONI DEGLI ANIMALI non impareranno a rispettare i luoghi in cui vanno tutte le persone
    "normali". 
     
    Siamo con te, amico. Anche noi non ne possiamo piu' delle mucche pazze, degli umani che si
    nutrono di cadaveri, dei divieti di balneazione per la mucillagine prodotta dai reflui
    abusivi degli allevamenti intensivi, dei bracconieri che sparano ad animali protetti e ai
    cani nei nostri giardini, di pantere che scappano dai circhi, dei mafiosi che lucrano sui
    combattimenti di pitbull, di chi abbandona i cani in autostrada, dei gatti uccisi dai
    bocconi avvelenati e di molte, molte altre barbarie. Quelle che ci sfuggono sono le
    ragioni per le quali tu ritieni che la soluzione migliore sia non muovere un dito per
    impedire che gli animali non umani continuino ad essere sfruttati e ammazzati. Se si
    diffondesse il riconoscimento di alcuni dei loro diritti, se, ad esempio, i tutori di cani
    e gatti venissero incentivati a farli vivere in condizioni e luoghi consoni alla loro
    natura, non sarebbe piu' facile far vivere sia loro che noi in condizioni meno incivili? 
     
    Ulteriori informazioni relative alle ricadute dello sfruttamento delle specie non
    umane si possono trovare qui:  
    http://utenti.tripod.it/vegan/html/dati1.htm 
    http://www.unimondo.org/globpopoli/schede/allevame_007.html 
     
    Solo un appunto: non converrebbe prima assicurare i diritti agli
    uomini e poi pensare agli animali? 
     
    David Cowles Hamar ha fornito una buona risposta alla tua domanda: "Gli umani sono
    animali, quindi i diritti animali sono diritti umani". Potremmo altrimenti osservare
    come 'concedere' diritti alle donne o ai neri abbia tutt'altro che sminuito quelli dei
    maschi o dei bianchi. Essere moralmente coerenti, facendo entrare i diritti dei non umani
    nell'ambito dell'etica allarga il campo della medesima, nobilitando gli umani. Sarebbe
    semplicistico e poco intelligente sostenere che gli umani possano contribuire soltanto ad
    una battaglia politica per volta. La poverta' esiste in tutte le societa' umane e dovremmo
    sempre cercare di minimizzarla, ma questo non c'impedisce in alcun modo di promuovere
    anche dei miglioramenti delle condizione di vita delle altre specie. Siamo convinti che il
    destino degli umani sia inestricabilmente legato a quello degli altri animali e che le
    battaglie a favore di una specie non escludano quelle a favore di tutte le altre. Ad
    esempio, le persone che lavorano nei macelli rappresentano probabilmente una delle
    categorie piu' sfruttate e malpagate: spesso ignorano i propri diritti legali minimi, che
    altrettanto spesso si vedono conseguentemente negati. Infine, riteniamo che il veganismo
    sia un dovere morale, innanzitutto perche' non e' possibile giustificare un massacro di
    miliardi di animali che non e' minimamente necessario. A coloro che desiderino limitare la
    tutela dei diritti agli umani, consigliamo di verificare quanto giovamento puo' trarre la
    nostra salute dall'eliminazione di tutti i prodotti derivati dagli animali. Basta
    considerare la nostra fisiologia: corrisponde, come quella dei nostri parenti piu'
    prossimi - le grandi scimmie - a quella caratteristica degli animali vegetariani. La
    struttura della nostra pelle, dei nostri denti, del nostro stomaco, la lunghezza del
    nostro intestino, la composizione della nostra saliva, gli acidi del nostro stomaco, le
    nostre urine e molte altre caratteristiche sono preposte all'assimilazione di cibi
    vegetali. In un lontano periodo storico, abbiamo usato le nostre capacita' mentali per
    costruire degli strumenti che ci hanno permesso di superare le nostre capacita' fisiche,
    consentendoci di cacciare altri animali e mangiarne le carni. La nostra fisiologia, pero',
    non e' mutata di pari passo alle nostre abitudini ed e' tutt'oggi vegetariana. Per
    dimostrarlo sarebbe sufficiente privarci dei nostri strumenti; immagina quante difficolta'
    dovremmo fronteggiare se volessimo catturare a mani nude un coniglio per poi mangiarlo
    senza utilizzare utensili per eliminare la pelliccia, le ossa, i tendini. Tutto cio' non
    e' neppure lontanamente paragonabile alla semplicita' con la quale possiamo cogliere e
    mangiare frutta fresca o vegetali. Forse sara' piu' convincente ancora chiedersi se quando
    siamo affamati proviamo qualcosa di simile ad un istinto di catturare, uccidere e divorare
    animali. 
     
    Ulteriori informazioni relative al veganismo si possono trovare qui:  
    http://www.ivu.org/svi/vegevega.htm 
    http://www.promiseland.it/inchieste/vegan/vegan.htm 
    http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ADA_ital.htm 
    http://www.scienzavegetariana.it/faq.htm 
    http://www.escribe.com/health/vip/m4592.html 
    http://www.promiseland.it/inchieste/latte/latte1.htm 
    http://www.ivu.org/svi/carne.htm 
    http://utenti.tripod.it/an_asphodel/veganfaq/content.htm 
    http://www.vegetarismus.ch/info/i12.htm 
     
    Non sapete proprio cosa fare. Pensate ai milioni di persone che
    muoiono di fame. E siate meno ipocriti. 
     
    Chi dispone di un acro di terra, puo'decidere di usarlo per produrre 2267 chili di
    ciliege, oppure 4536 chili di fagioli, oppure 9071 chili di mele, oppure 13607 chili di
    carote, oppure 18143 chili di patate, oppure 22679 chili di pomodori, oppure 27215 chili
    di sedano. In alternativa, puo' usarlo per produrre 113 chili di carne. (1) Considerando
    che la percentuale di ritorno energetico (come energia alimentare per energia fossile
    consumata) del piu' efficiente allevamento per la "produzione" di carne viene
    valutata intorno al 34.5% e quella della meno efficiente coltivazione per la produzione di
    vegetali oltre il 328%, credi che la diffusione del vegetarismo potrebbe essere di qualche
    aiuto per sfamare i milioni di persone che muoiono a causa della malnutrizione?  
    Hai mai l'impressione che l'intelligenza (o il linguaggio, o la capacita' di dipingere, o
    qualunque altra caratteristica umana in base alla quale definisci "ipocrita"
    chiedere il riconoscimento di una piccola parte dei loro diritti) sia una misura troppo
    legata alle credenze ed alla specie d'appartenenza dell'osservatore stesso, per poterla
    utilizzare nel paragonare membri di specie diverse? A noi sembra che la tua riflessione
    sia una maniera eufemistica di porre la domanda razzista per eccellenza: "Quanto sono
    simili a noi?" Ci ricorda le catalogazioni arbitrarie veicolate da alcune dittature
    per designare sulla pelle di quale categoria sia legittimo l'esercizio di atrocita'.
    Quando, ad esempio, i bianchi ritennero economicamente conveniente la riduzione in
    schiavitu' dei neri, la supposta minor intelligenza di quest'ultimi (o il non possedere
    un'anima, secondo alcuni esponenti della chiesa) era uno dei ''fatti'' che citavano piu'
    spesso, quando si trattava di giustificare il razzismo. 
     
    (1) Tom Aldrige and Schlubach, "Water Requirements for Food Production,"
    Soil and Water, no. 38 (Fall 1978), University of California Cooperative Extension, 13-17;
    Paul and Anne Ehrlich, Population, Resources, Environment, (San Francisco: Freeman, 1972),
    75-76  
     
    Ulteriori informazioni relative alla malnutrizione si possono trovare qui:  
    http://www.unimondo.org/globpopoli/schede/allevame_000.html 
     
    Io faccio molto per gli animali, chiedetelo ai miei dipendenti (e
    alle loro famiglie). 
     
    Non abbiamo motivo di dubitarne e ci consola leggere che almeno tu, tra i tanti che hanno
    probabilmente frainteso il nostro messaggio, consideri gli Homo Sapiens alla pari degli
    altri animali. Questa tuo contributo, tra l'altro, potrebbe essere utile ad una migliore
    comprensione della trasversalita' dell'animalismo, per coloro che ritengono che occuparsi
    di diritti animali sia antitetico alla difesa dei diritti umani. Ci sembra mostri in
    maniera estremamente chiara come lo sfruttamento a scopo di lucro degli animali non umani
    sia una dei termini di paragone piu' frequentemente addotti dai fascisti (o dagli
    stalinisti) convinti di poter trarre vantaggi dallo sfruttamento degli umani.  
    Penso che prima di proporre certe cose come minimo dovremmo tutti, in quanto esseri umani,
    cercare di far applicare i diritti dell'uomo sanciti nel 1948. 
     
    Molti ritengono che le nostre capacita' intellettuali ci rendano maggiormente importanti
    degli altri animali, autorizzandoci a sfruttarli ed ucciderli a scopo di lucro o per
    divertimento. Come conseguenza diretta di questo ragionamento, il valore di una vita umana
    diventa proporzionale alla sua intelligenza e tu potresti essere considerato meno
    importante di chi sia dotato di un quoziente intellettivo superiore, a beneficio del quale
    sarebbe quindi legittimo sacrificarti. A noi sembra che, se usassimo l'intelligenza come
    misura del valore, alcuni minorati mentali (o dei feti) andrebbero considerati inferiori
    agli animali, risultando, ad esempio, maggiormente idonei (e i risultati ottenuti su di
    loro meno fuorvianti) per la vivisezione. La nostra mente ci assegna potenzialita' forse
    maggiori di quelle dei membri di altre specie, ma non puo' essere assunta a misura del
    nostro 'valore', perche' le potenzialita', in natura, sono sempre duplici. Il potenziale
    positivo viene sempre bilanciato dal corrispettivo negativo; potremmo essere felici, ma
    potremmo anche essere infelici, potremmo salvare vite, ma potremmo anche uccidere,
    potremmo creare, ma potremmo anche distruggere. Malauguratamente, la nostra presenza su
    questo pianeta e' stata fino ad oggi caratterizzata soprattutto dal nostro potenziale
    distruttivo.  
     
    Ulteriori informazioni relative all'umanocentrismo si possono trovare qui:  
    http://www.ivu.org/evu/italian/news/news964/first.html 
     
    Premetto che non sono favorevole al maltrattamento sugli animali,
    lo trovo indegno e terribile, ma mi preme sapere una cosa, come siete venuti a conoscenza
    del mio indirizzo e-mail? 
     
    Puoi attribuire anche i nostri messaggi alla Cospirazione planetaria volta ad impedirti di
    divertirti nel tuo tempo libero senza rischiare di sporgerti cinque millimetri oltre la
    punta del tuo naso. Presto non sara' piu' possibile per nessuno di noi - goditela. 
    Tutto questo e' semplicemente ridicolo. Ci sono problemini piu' importanti di queste
    puttanate (AIDS, FAME NEL MONDO, CANCRO, GUERRE ecc). 
     
    Anche noi troviamo irresistibilmente comico il comportamento di alcuni umani: a volte
    sembrano ritenere se stessi sufficientemente importanti da dover essere protetti, senza
    preoccuparsi affatto della distruzione dell'ambiente che li ospita o dell'estinzione delle
    altre forme di vita necessarie a mantenere integro il sistema del quale fanno parte. Il
    condizionamento culturale e' cosi' forte che in alcuni Homo Sapiens potrebbe essere
    definito biologico. La maggior parte di noi sembra non aver mai neppure considerato i
    vantaggi che trarremmo dal vivere senza sfruttare fino alla morte gli altri animali.
    Fortunatamente, la generazione attuale puo' accedere con facilita' alle informazioni
    necessarie per superare sia gli indottrinamenti culturali che ideologie obsolete,
    antisociali e suicide come lo specismo. Per controbattere alla tua affermazione, non e'
    neppure necessario avere un punto di vista della liberazione animale. E' semplicemente
    questione di giustizia. Il riconoscimento legale di diritti non garantisce la moralita'
    dell'agire di coloro che ne beneficiano; la nostra società non dovrebbe basarsi su etiche
    dal denominatore comune minimo, che equiparino qualsiasi pratica legalizzata alla sua
    accettazione. Negare diritti e protezione legale agli animali soltanto perche' non
    ragionano come gli umani e non possono quindi prendere parte a discussioni e accordi
    politici e' un presupposto davvero inquietante: anche molti umani, ad esempio i neonati, o
    alcuni malati mentali, non possono prendere decisioni sul proprio conto, ma questo non
    fornisce a nessuno il diritto di brutalizzarli o di sfruttarne la vulnerabilità. Che gli
    altri animali non possano ragionare o parlare con gli umani non ci dà il diritto di far
    loro qualsiasi cosa ci venga in mente. Le sofferenze degli umani, infine, non
    rappresentano una ragione per dimenticarsi quelle degli altri animali. Non e' possibile
    separare una specie dall'altra: siamo tutti animali. Molte persone che s'impegnano per
    cercare di rendere il mondo migliore per tutti, considerano la liberazione animale come un
    passo avanti in questa direzione, non un'alternativa ad essa. Noi vogliamo che gli umani
    godano della miglior qualita' di vita possibile, che riteniamo possa ottenersi
    innanzitutto nutrendosi con una dieta vegana. Se ognuno di noi imparasse ad alimentarsi in
    maniera corretta, la salute di tutto il Paese migliorerebbe immediatamente. I vegani e i
    vegetariani, infatti, vivono mediamente meglio e piu' a lungo di coloro che scelgono di
    consumare carne e altri prodotti di origine animale, tutti ad alto contenuto di
    colesterolo, grassi e cancerogeni. Dal piu' esaustivo studio mai svolto per verificare le
    conseguenze dell'alimentazione sulla salute umana, risulta che il consumo di cibi di
    origine animale e' responsabile delle malattie tipiche dei Paesi piu' industrializzati:
    infarto, osteoporosi, diabete e cancro.  
     
    Ulteriori informazioni su fame nel mondo e veganismo si possono trovare qui:  
    http://www.viverevegan.org/scelta.htm#nutriretutti 
    http://web.tiscalinet.it/vitasenzacarne/fame.htm 
    http://www.tmcrew.org/mcd/index.html 
    http://www.manitese.it/boycott/boycott.htm 
     
    Per
    quanto riguarda la lotta contro il cancro, in Italia, e' la ricerca che, insieme a quelle
    relative alle malattie cardiache, ha ottenuto i maggiori finanziamenti. Un centinaio
    d'anni di sperimentazione sugli animali si e' tuttavia dimostrata inutile nel tentativo di
    trovare una cura per queste patologie. La vivisezione e' ovviamente fuorviante, perche' la
    reazione di ciascun animale ad una malattia, ad un farmaco o ad un trattamento possono
    essere tra loro radicalmente differenti. Anche le vaccinazioni legate alla sperimentazione
    sugli animali si sono dimostrate inefficaci come trattamento per difterite, vaiolo,
    poliomielite, tubercolosi, pertosse e tetano. Nel periodo in cui vennero introdotte,
    queste malattie erano gia' in fase di declino, a causa delle migliorate condizioni della
    salubrita' delle acque, della nutrizione e dell'igiene. La diffusione di queste malattie
    ha continuato a decrescere con lo stesso ritmo riscontrato precedentemente
    all'introduzione delle vaccinazioni. Le trasfusioni sanguigne sono state ritardate di
    circa 200 anni a causa dell'estrapolazione all'uomo dei fuorvianti risultati ottenuti
    sugli animali dai vivisettori. Per lo stesso motivo, i trapianti di cornea sono stati
    ritardati di almeno 90 anni. La penicillina non sarebbe mai stata impiegata per curare gli
    umani, se fosse stata testata sui porcellini d'india (per questi animali e' mortale). 
     
    Ulteriori informazioni su cancro e vivisezione si possono trovare qui: 
    http://www.promiseland.it/inchieste/sclerosi.htm 
    http://www.antivivisezione.it/ 
    http://www.arpnet.it/lav/vivis_faq.htm 
    http://www.ivu.org/evu/italian/news/news971/experiments.html 
    http://www.ivu.org/italian/news/3-98/vivisection.html 
    http://members.xoom.it/oipa/vivisezione.html 
     
    Io farei gli esperimenti di vivisezione non su animali ma su di
    Voi direttamente (come facevano i nazisti sugli ebrei). 
     
    Ti ringraziamo per aver fornito un'ulteriore dimostrazione del parallelismo tra le
    discriminazioni basate sulla religione professata (o sul colore della pelle) e quella
    legata a piume, squame, o zoccoli. Gradiremmo ulteriori chiarimenti circa la pregnanza
    etica che assegni alle morfologie suddette. Per quanto riguarda il modello al quale
    t'ispiri, e' calzante: cio' che accomunava e in larga parte rese possibili gli ignobili
    esperimenti condotti su umani dai nazisti fu che *tutti* erano stati precedentemente
    condotti su animali. Converra' inoltre ricordare che a favorire l'ascesa del nazismo fu la
    credenza che le persone cosiddette ''ariane'' discendessero da una razza definita
    superiore alle altre in virtu' del patrimonio genetico. I nazisti agirono in nome della
    convinzione che gli ''ariani'' fossero intrinsecamente 'migliori' dei ''non-ariani'' e che
    avessero quindi il diritto all'esercizio del dominio su quest'ultimi. Questa concezione
    ricorda da vicino l'approccio col quale gli umani si rapportano agli altri animali ancora
    oggi. Noi riteniamo che le ideologie razziste, sia che oppongano gli umani ad altri umani
    o ad altri animali, siano infondate e che il diritto non sia mai quello del piu' forte.
    Come i vivisettori contemporanei, i "medici" nazisti erano probabilmente
    consapevoli che i loro esperimenti non avevano alcun valore scientifico e sembra li
    abbiano compiuti solo a giustificazione del proprio ''lavoro''. Anche se alcuni riuscirono
    a nascondersi per il resto della loro vita, questi farabutti verranno ricordati per sempre
    come criminali di guerra, e le loro atrocita' condannate come pura malvagita'.
    Sfortunatamente, il sadismo e la malvagita' non sono scomparse dalla scienza medica
    insieme ad essi. Nei laboratori di tutto il mondo, centinaia di milioni di animali
    senzienti (compresi cani, gatti e primati) vengono ancora oggi sottoposti ogni anno a
    esperimenti, crudeli e inutili quanto quelli di Mengele. Nonostante la promessa di cure
    miracolose, i risultati cui e' giunta fino ad oggi la vivisezione vanno dal nulla al
    fuorviante (farmaci che non avevano avuto effetti collaterali sugli animali, ad esempio,
    hanno causato devastanti difetti alla nascita, nei figli degli umani che ne facevano uso).
    Nonostante cio', la ricerca medica continua spesso a portare avanti queste inutili,
    ridondanti pratiche, ignorando la disponibilita' di metodi d'indagine piu' affidabili,
    evoluti, e di minor spesa, come ad esempio le colture di cellule o i modelli
    computerizzati. Motivo? La vivisezione garantisce guadagni maggiori. 
    La condizione attuale degli animali non umani rientra nel campo delle peggiori
    mostruosita' che l'umanita' sia stata capace di concepire. Attualmente, il massacro delle
    specie non umane ci pone dinanzi ad un dilemma morale analogo a quello che fronteggiarono
    coloro che decisero di combattere contro i genocidi perpetrati del partito nazista. Quel
    che troviamo necessario e' opporre oggi lo stesso rifiuto allo sterminio degli animali non
    umani.  
    ''L'Olocausto non e' stato un incidente della Storia: ebbe luogo perche' individui,
    organizzazioni e governi operarono delle scelte che non soltanto legalizzarono la
    discriminazione, ma favorirono il pregiudizio, l'odio, e permisero infine l'esecuzione
    dell'omicidio di massa. L'Olocausto fornisce il contesto per analizzare i pericoli
    impliciti nel silenzio, nell'apatia e nell'indifferenza di fronte all'oppressione degli
    altri.'' - Guidelines for Teaching about the Holocaust (US Holocaust Memorial Museum).  
     
    Ulteriori informazioni su nazismo e specismo si possono trovare qui:  
    http://www.stopeatinganimals.org/indexit.html 
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